Cose da sapere per diventare un trader professionista

Come si può diventare trader in pochi e semplici passi? Questa è senza dubbio una delle
domande più richieste dai trader e dagli investitori alle prime armi. Cerchiamo di fugare ogni
dubbio.
Questa guida contiene alcune delle informazioni più importanti per tutte quelle persone
che vogliono iniziare a fare trading online per guadagnare soldi. Si tratta di informazioni
estremamente complete e rigorose, estremamente facili da comprendere. Che allo stesso
tempo sono estremamente semplici da comprendere perché spiegate semplicemente, senza
troppi tecnicismi.
Cosa significa fare trading online
Prima di iniziare a parlare di come diventare trader, è prima di tutto fondamentale il concetto
del trading online. Con il termine “To Trade” si intende un verbo in lingua inglese che significa
praticamente “commerciare”. Per commerciare si intende scambiare beni virtuali, comprandoli e
rivendendoli.
L’obiettivo primario è infatti quello di riuscire nel migliore dei modi a rivendere un bene ad un
prezzo più alto rispetto a quando lo si è acquistato.
Con l’aggettivo online si indica tutte quelle operazioni che vengono eseguite direttamente
tramite il proprio computer collegato ad internet.
Facciamo un esempio concreto per capirci meglio: pensiamo a fare, ad esempio, trading con le
azioni di Alphabet, ipotizzando abbiano un prezzo di 940 dollari USA:
Mettiamo caso quindi di acquistare una unità di azioni Alphabet, al prezzo dunque di 940
dollari. Aspettando qualche settimane e considerando che il prezzo sia salito sul livello di 1000
dollari. Ci sarà stato quindi un aumento del prezzo pari al 6.38%, che sarà quindi anche il nostro
guadagno sull’investimento (60 dollari).
L’obiettivo di un buon trader è quindi quello di collezionare guadagni di questo tipo nel tempo,
investendo all’interno dei mercati finanziari (azioni, forex, criptovalute, materie prime e
quant’altro).
Tuttavia è importante anche tenere presente sempre che non sempre è possibile guadagnare
con il trading online. Se infatti le azioni di Alphabet fossero crollate, non si avrebbe potuto
registrare un guadagno.
Questo ci fa ovviamente capire che il trading online non è certamente un mestiere privo di rischi,
anzi.
Il Money Management
Per diventare trader è infatti importante capire il Money Management. Con questo termine si
intende la “gestione del denaro” che mira prima di tutto alla massimizzazione dei profitti con la
massima riduzione potenziale delle perdite.
Per diventare un trader professionista è necessario imparare le basi del trading e il trading
avanzato. Successivamente occorre focalizzarsi sulle strategie e acquisire esperienza per
implementarle. Sfortunatamente, il percorso per diventare un trader professionista non è
semplice. Su internet, ci sono una quantità enorme di informazioni errate e fuorvianti sul tema
del trading. A volte i nuovi trader credono erroneamente a certe informazioni e, a meno che non
correggano il tiro, non potranno mai diventare trader professionisti.
Molti trader novizi pensano che da qualche parte ci sia una tecnica segreta per imparare a
fare trading, senza mai fallire una sola operazione. Cercare una cosa del genere è un’impresa
infruttuosa e potrebbe tradursi in uno spreco di tempo prezioso, che potrebbe essere utilizzato
per imparare a negoziare un sistema più realistico, ma comunque redditizio.
A volte, i trader capiscono quali sono queste informazioni fuorvianti e quali sono quelle buone, e
finiscono per diventare professionisti senza nemmeno accorgersene. Come linea guida generale,
per evitare di sprecare tempo su informazioni errate o fuorvianti, dopo aver letto di una strategia,
metti giù qualche grafico e vedi se possa essere sul serio una strategia potenzialmente
redditizia. Questo approccio richiede personalmente la verifica di tutte le informazioni. In questo
modo eliminerai rapidamente molte informazioni inutili, lasciandoti più tempo per concentrarti
sulle informazioni che hai trovato rilevanti.
Qual è il metodo più efficace per imparare a fare trading e diventare un trader professionista?
Per rispondere a questa domanda, occorre immedesimarsi nella vita di un professionista.
Analizziamo dunque quello che corrisponde al percorso che i trader di successo attraversano.
Le basi del trading
In primo luogo, è necessario concentrarsi sull’apprendimento del mercato e sulle basi del
trading. Una buona comprensione di esse, fornisce le basi che sosterranno l’intera carriera
commerciale di un trader. È necessaria una conoscenza delle basi prima che queste possano
essere implementate con successo in informazioni di trading più avanzate.
Le basi del trading includono tutte le informazioni fattuali sul trading, come:
quali mercati negoziare
come si muovono i prezzi (bid e ask)
tipi di ordine e come posizionarli
gestione del rischio
orari di trading
come monitorare le performance di trading
quanto capitale è richiesto per operare in modo efficiente
I libri di trading o siti di trading affidabili come stofs.com ti offrono tutte le nozioni di base di cui
hai bisogno a un costo relativamente basso o addirittura senza alcun costo. Gli scambi stessi
forniscono la maggior parte dei mercati di cui i trader hanno bisogno. Ad esempio, la borsa
di New York e il NASDAQ forniscono risorse educative su come funziona il mercato azionario
tramite i menu principali dei loro siti web.
Trading avanzato
Imparare le nozioni di base del trading offre ai nuovi trader l’opportunità di conoscere vari
mercati e determinare quello che vogliono e se sono in grado di scambiare.
Quando vengono apprese le nozioni di base, i trader stabiliscono se vogliono negoziare azioni,
futures, opzioni o Forex. Dopo aver fatto questa scelta, possono quindi approfondire le basi del
trading specifiche per quel mercato.
Ad esempio, un nuovo trader di Opzioni deve conoscere l’opzione Greci, che aiuta a determinare
il prezzo di un’opzione. Coloro che sono interessati al trading sui futures devono conoscere le
zecche, i punti e le varie specifiche per ogni contratto future che potrebbero voler negoziare. I
trader di azioni devono imparare come vendere allo scoperto, come funzionano i dividendi e le
differenze tra il trading pre-mercato e il trading durante le normali ore.
Conoscere i valori di pip e i tassi di rollover giornalieri
Man mano che un trader progredisce e acquisisce più esperienza, è probabile che troverà modi
per migliorare le proprie strategie o notare altre tendenze del mercato che possono essere
sfruttate se viene formulata un’altra strategia. Un trader di successo può anche scoprire che
una strategia che una volta funzionava, ora non funziona più. In questo modo, un trader impara
continuamente dalle proprie esperienze e sta cerca di trovare modi migliori di fare le cose.
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Servizi finanziari
Per servizi finanziari si intendo quei servizi, appunto che permettono al risparmiatore o
investitore di accedere ai mercati.
In generale, i servizi finanziari possono essere offerti solo da enti autorizzati, data l’importanza
che il regolatore dà alla tutela del risparmio.
I soggetti regolamentati che possono erogare servizi finanziari sono i seguenti:
Banche;
Società di intermediazione immobiliare (SIM);
Società di gestione del risparmio (SGR);
Banche e società di investimento degli Stati membri della Comunità europea che abbiano
ottenuto l’autorizzazione da parte delle autorità del proprio Paese.
Di seguito invece elenchiamo le attività vigilate che possono essere svolte dagli intermediari
finanziari.
Consulenza sugli investimenti
Il consulente è una figura professionale che invia raccomandazioni di investimento
personalizzate ad un determinato investitore, dopo aver analizzato la propensione al rischio e le
necessità di investimento del cliente.
Tutti i consigli di investimento devono essere personalizzati a seconda delle caratteristiche,
degli obiettivi e della propensione al rischio del cliente.
Il consulente finanziario indica quando è necessario comprare o vendere strumenti finanziari e
quando effettuare (o non effettuare) operazioni o ri-bilanciamenti del portafoglio.
Le raccomandazioni del consulente possono essere focalizzate su un intero portafoglio di asset,
con una strategia concordata con il cliente, oppure su singoli strumenti finanziari.
Per determinati strumenti finanziari complessi, come ad esempio prodotti derivati o strutturati,
il consulente è tenuto a sottoporre al cliente un documento in cui sia esplicitato il funzionamento
dello strumento, i rischi in cui si può incorrere e i costi di gestione.
Il consulente finanziario è anche tenuto a informare il cliente nel caso siano presenti dei conflitti
di interesse
: il consulente infatti potrebbe avere un legame o interessi particolari con la società
emittente dello strumento finanziario che intende consigliare.
Spesso capita che il soggetto che fornisce le raccomandazioni (il consulente) sia lui stesso
l’emittente del prodotto finanziario proposto, oppure potrebbe ricevere dei compensi (detti
anche retrocessioni o inducements) dalla società che mette sul mercato gli strumenti di
investimento. In questi casi il consulente è obbligato ad essere completamente trasparente e
comunicare al cliente eventuali conflitti di interesse, giustificando i propri consigli riguardo le
operazioni sugli strumenti finanziari scelti.
Gestione del portafoglio
Detta anche gestione patrimoniale, asset management o private banking, l’attività di gestione
del portafoglio consiste nella gestione e investimento di un patrimonio di una terza persona (il
cliente) da parte di un gestore patrimoniale (asset manager).
In base agli obiettivi di investimento, all’orizzonte temporale e alla propensione al rischio
concordati con il cliente, il gestore investe il patrimonio del risparmiatore in maniera
discrezionale e conformemente alle direttive ed indicazioni contenute nel contratto,
detto Mandato di gestione.
Prima di iniziare la propria attività, il gestore ha l’obbligo di accertarsi del fatto che il cliente
abbia completamente compreso i rischi connessi all’investimento e che siano per lui accettabili
e tollerabili (suitability and appropriateness assessment).
L’intermediario è tenuto ad informare costantemente e periodicamente il cliente in merito a:
Andamento del portafoglio in termini percentuali;
Strumenti finanziari inseriti o eliminati nel portafoglio;
Entità del rischio e quali attività vengono svolte dall’intermediario;
Periodicità e criteri utilizzati dal gestore per rivalutare la composizione degli strumenti presenti
nel portafoglio;
Utilizzo della leva finanziaria;
Al minimo ogni sei mesi, il gestore deve inviare al cliente un rendiconto del portafoglio
(al minimo una volta al mese nel caso di utilizzo della leva finanziaria nella strategia di
investimento).
Nel rendiconto sono presenti le seguenti informazioni:
Saldo del portafoglio;
Elenco degli strumenti presenti nel portafoglio;
Rendimento rispetto al periodo di riferimento;
Dettaglio dei costi che il cliente ha sostenuto;
Dettaglio di tutte le operazioni effettuate nel periodo;
I diritti che derivano dai titoli presenti, come ad esempio l’opportunità di partecipare ad
assemblee per azionisti;
Il valore degli interessi e dei dividendi a cui il cliente potrebbe avere diritto.
Dopo avere pianificato il portafoglio, in base alle informazioni inerenti il cliente, il gestore potrà
impartire gli ordini in nome e per conto del cliente investitore, conformemente al mandato di
gestione conferitogli.
Esecuzione ordini
Detta anche Execution only, è la attività per mezzo della quale un intermediario finanziario riceve
dal cliente investitore degli ordini di investimento o disinvestimento, per la loro esecuzione.
Si configura il servizio di Execution Only solo se il cliente non riceve altri servizi dallo stesso
intermediario, quali la consulenza su investimenti o la gestione.
Un esempio puo’ essere il servizio reso da un broker ad un trader indipendente, che sceglie
liberamente ed in autonomia i propri investimenti ed impartisce ordini di esecuzione al broker
attraverso una piattaforma di negoziazione (Metratrader – MT4, cTrader, o simili).
L’intermediario può eseguire direttamente gli ordini oppure a ri-trasmettere gli ordini ad un terzo
intermediario, detto in questo caso Liquidity Provider.
Ogni intermediario che offre i propri servizi a investitori privati (detti anche retail) ha l’obbligo
di sfruttare le proprie competenze, conoscenze e capacità, per garantire il migliore risultato
(prezzo) possibile per il cliente. Questo principio è detto best execution ed è contemplato dalla
normativa europea.
Sottoscrizione e collocamento
Entrambi i termini identificano metodologie con le quali uno strumento finanziario viene messo a
disposizione del risparmiatore.
Si verifica una sottoscrizione quando il prodotto finanziario viene proposto per la prima volta al
mercato. Si tratta quindi di una nuova emissione e si parla di mercato primario.
Al contrario il collocamento avviene quando il titolo è già presente sul mercato e viene in seguito
venduto da un investitore ad un altro, spesso all’interno del “book” di una borsa regolamentata.
Il collocamento o la sottoscrizione possono avvenire pubblicamente, se sono rivolti a tutti i
risparmiatori, oppure privatamente, quando sono destinati solo a una selezione di clienti come
banche, assicurazioni o altri investitori istituzionali.
Le banche e i broker, dunque, operano come intermediari, trovando clienti risparmiatori che
acquistino i prodotti finanziari emessi dall’emittente (o strutturatore) del prodotto. Si pensi, ad
esempio, alla banca che propone al cliente la sottoscrizione o il collocamento di un fondo di
investimento.

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